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Omega 3 e Omega 6: qual è la differenza?

Ad oggi si fa molta attenzione alla dieta e all’apporto nutrizionale di ogni alimento. Tanti sono già a conoscenza dell’importanza di alcune sostanze, come gli omega 3 e gli omega 6. Tuttavia, ci sono alcune perplessità circa le loro differenze e il loro giusto bilanciamento. 

Prima di rispondere a questi dubbi,però, riprendiamo alcuni concetti fondamentali per la comprensione di questo argomento. Anzitutto, gli omega-3 e gli omega-6 sono acidi grassi polinsaturi. Si tratta di molecole formate da una lunga catena carboniosa con almeno due doppi legami di atomi di carbonio. 

La posizione dell’atomo di carbonio nella catena viene indicata con una lettera greca. Perciò, gli acidi grassi polinsaturi omega 3 e 6 si trovano alla fine della catena. Vengono poi detti “essenziali”, perché il corpo non è in grado di produrne in modo autonomo. Infatti, integriamo questi grassi attraverso l’alimentazione.

C’è, però, una precisazione da fare. Non tutti gli omega 3 e gli omega 6 sono essenziali. In effetti, sono solo due quelli che l’organismo deve necessariamente assumere attraverso la dieta: 

  1. Acido linoleico (LA): un acido grasso omega-6;
  2. Acido alfa-linolenico (ALA): un acido grasso omega-3.

Entrambi sono importanti componenti delle membrane cellulari e servono a formare numerose sostanze utili all’intero organismo. Dalla pressione sanguigna al supporto neurologico, questi omega 3 e omega 6 offrono molteplici benefici

Nei prossimi paragrafi ci occuperemo dell’importanza degli omega 3 e omega 6, a cosa servono e dove trovarli. Inoltre ci occuperemo del giusto rapporto tra questi acidi grassi essenziali, al fine di evitare spiacevoli conseguenze. 

Iniziamo proprio dai benefici e dalle controindicazioni degli omega 3 e 6. Continua a leggere.

Omega 3 e 6: quali sono i benefici e le controindicazioni

Gli acidi grassi essenziali sono fondamentali per ridurre la quantità di grassi nel sangue. Gli omega 6, infatti, promuovono la formazione di alcune sostanze che fanno fluire il colesterolo cattivo (LDL, lipoproteina a bassa densità) dalle arterie evitando depositi e formazione di placche. 

Perciò, gli omega 6 riducono il rischio cardiovascolare. Viceversa, gli omega 3 apportano importanti benefici in molteplici circostanze, infatti:

  • Riducono la pressione arteriosa; 
  • Sono antinfiammatori;
  • Migliorano la circolazione venosa;
  • Promuovono l’elasticità dei capillari;
  • Prevengono l’aterosclerosi;
  • Favoriscono lo sviluppo cognitivo sia del feto sia del neonato;
  • Migliorano l’umore;
  • Prevengono i disturbi articolari e le infiammazioni ai tendini e ai muscoli.

Nonostante i numerosi benefici, però, è importante che la quantità di questi due acidi grassi essenziali sia adeguatamente bilanciata. Nel corpo umano, infatti, i LA e gli ALA sono in competizione: gli omega 6 favoriscono l’infiammazione, mentre gli omega 3 la contrastano.

Se non adeguatamente bilanciati, annullano vicendevolmente il loro effetto benefico. In questo modo, aumenta il rischio di problemi al cuore e alla pressione arteriosa.

Il miglior rapporto tra omega 3 omega 6, però, è ancora oggetto di analisi. Tuttavia, i nutrizionisti concordano sul fatto che la proporzione tra questi due grassi sia di 2 a 1 o di 3 a 1. Ciò significa, ad esempio, che se usi l’olio di semi è preferibile ridurre il consumo in favore di tipologie più ricche di Omega-3, come l’olio di semi di chia.